Si definisce dolore dorsale quel dolore che è percepito nella regione interscapolare alta e/o nella regione dorsale bassa sino alla D12.    In relazione alla insorgenza e durata si possono classificare le  dorsalgie in  acute o croniche. A loro volta le dorsalgie acute possono essere di origine vertebrale (cervico-dorsale), di origine muscolo-legamentoso come conseguenza di uno sforzo in torsione del busto. La dorsalgia acuta meccanica è la più comune forma di dolore inter-scapolo vertebrale : può essere anche la prima manifestazione di una nevralgia cervicale. L’esame del rachide cervicale mette in evidenza un D.I.M (disturbo intervertebrale minore) in C6-C7 e C7-D1; raramente il D.I.M. è una causa tumorale rachidea o viscerale riflessa. La diagnosi si basa soprattutto sulla storia clinica e sull’esame clinico. La dorsalgia acuta di origine meccanica spesso è la conseguenza di uno sforzo in flessione con rotazione del busto o semplicemente una torsione veloce o prolungata del busto. I segmenti dorsali medio-inferiori da D5 a D9 sono quelli più interessati. La dorsalgia acuta di origine muscolo-legamentosa è causata da un cordone mialgico di un muscolo del dorso attivato dal freddo o dalla fatica. Il dolore è vivo, spesso mal localizzato, a volte è presente una neuralgia (interessamento del nervo intercostale) con palpè roulè (pizzicamento e rotolamento della cute) positivo. I muscoli interessati sono l’elevatore della scapola e l’ileo costale. I dolori possono manifestarsi in maniera acuta, sia fissi che simulano un dolore pleuro-polmonare, accentuati dalla respirazione, sia che insorgono con scariche brusche provocate dalla  respirazione profonda o dal movimento. La terapia in questi casi si basa sulla infiltrazione dei punti trigger o sulla neuralterapia (terapia infiltrativa) dei segmenti irritati. Sempre utile è l’educazione posturale corretta  nei movimenti (misura preventiva).    Le dorsalgie croniche meccaniche sono la conseguenza di forme acute che si cronicizzano.                                Attenzione alle insidie diagnostiche di patologie dei visceri che irradiano il dolore sulla colonna vertebrale. Queste patologie viscerali possono causare dolori dorso-lombari ingannevoli per il clinico, quando la lesione viscerale è ancora sconosciuta il dolore riflesso è il primo ed unico segno clinico che va interpretato, più facile è l’interpretazione del dolore quando il dolore si trasmette anteriormente sull’addome.  La regola generale è che le malattie dei visceri pelvici irradiano il dolore nella regione lombo-sacrale; quelle del basso addome alla regione lombare (tra la 2 e 4 vertebra lombare); le patologie alte dell’addome alla regione dorsale. Clinicamente non vi sono segni locali di D.I.M., inizialmente non vi è rigidità, il movimento può essere conservato, il dolore può essere notturno. Fra queste patologie addominali posso menzionare  il cancro al pancreas : ricordo un professionista giunto nel mio studio con richiesta di massoterapia rachide in toto per un dolore dorsale; questo dolore non era di origine meccanica, il dolore era notturno, persistente, gravoso ed è stata sufficiente un’anamnesi accurata ed una prima visita per indicare una RMN rachide dorso-lombare ed una ecografia addominale urgente; questi accertamenti hanno evidenziato una frattura patologica della 12 vertebra dorsale ed una neoformazione pancreatica. Una pancreatite, una colecistite possono dare dolore, non solo in sede anteriore. ma anche in sede dorsale bassa, più accentuato a destra. L’ulcera, il tumore dello stomaco della parete posteriore e l’ulcera duodenale, possono proiettare il dolore in sede dorsale; se è interessata la parete anteriore il dolore si proietterà in sede anteriore in regione epigastrica, retro sternale e toracica.  Anche patologie pleuro-polmonari (pleuriti, polmoniti), malattie cardiache (angina, infarto miocardico, miocardite, pericardite), patologie  vascolari come la dissecazione aortica (rottura della parete intima del vaso) possono manifestarsi con dolori dorsali continui o intermittenti. L’anamnesi prossima, remota e famigliare del paziente associata ad una attenta visita possono anticipare di molto la diagnosi. Una storia di brusco aggravamento causato dalla respirazione, dalla tosse o da altri movimenti respiratori, di solito ci si orienta verso la pleura, il pericardio (pericardite) o il mediastino. Un dolore che compare durante una deambulazione rapida e svanisce quando il soggetto si ferma, di solito significa un’angina pectoris.  Alcuni mesi fa un paziente giovane giunto alla mia osservazione per un dolore dorsale-scapolare sin, l’anamnesi rilevava una vaccinazione anti Covid di qualche gg prima, il dolore non era presente  a riposo ma si manifestava dopo sforzi e nel salire le scale, l’esame obiettivo meccanico del rachide dorsale e dell’articolazione scapolo-omerale era negativo. Inviato il paz. in P.S. gli veniva diagnosticato una miocardite (infiammazione del miocardio).  Un aneurisma dell’aorta addominale può dare dolore localizzato in sede dorsale o lombare in relazione alla sua localizzazione. L’improvvisa comparsa di un dolore addominale associato a dolore dorso-lombare  in un paziente in terapia anti-coagulante  deve destare il sospetto di un‘emorragia retro peritoneale.                   Le dorsalgie croniche si possono classificare in 5 gruppi : meccaniche, flogistiche, reumatiche, metaboliche e dorsalgie riflesse.   1meccaniche oltre a quelle già precedentemente descritte ricordiamo il dorso curvo giovanile causato da epifisite vertebrale (m. Scheuermann), le scoliosi idiopatiche e scoliosi funzionali scarsamente dolorose in età giovanile. Le alterazioni statiche che esse provocano portano però in età adulta alla comparsa di alterazioni artrosiche spesso con componente dolorosa. La spondilosi iper-ostosante di Forestier è caratterizzata da una colata calcificata lungo tutto il lato dx della colonna dorsale con discopatie multiple, raramente dolorosa, provoca limitazione ai movimenti di lateralizzazione del rachide dorsale, si associa spesso a obesità, diabete, iperuricemia e iperlipidemia.                                                                                                                                                                                                2 flogistiche le spondiliti e le spondilo-disciti infettive,  forme abbastanza rare è la M.di Pott (forma di tubercolosi extra-polmonare che colpisce la colonna vertebrale).  Nelle spondiliti non tubercolari si devono ricercar i segni di infezione da brucelle, stafilococco aureo, tifo e paratifo. Per la diagnosi differenziale sono utili Rx, TAC, RMN, intradermoreazione alla tubercolina, ricerca di anticorpi specifici contro il micobatterio tubercolare.                                                                                                                                                3- reumatiche dolori dosali notturni, rigidità della gabbia toracica con limitazione nei movimenti di flesso estensione sono caratteristici della spondiloartrite anchilosante o delle altre spondiloartriti sieronegative.                                                                                  4- metaboliche  la causa più frequente è l’osteoporosi che si manifesta precocemente in sede dorsale, inizialmente non è dolorosa ma può provocare fratture trabecolari (osso midollare) che porta poi ad un graduale o brusco schiacciamento dei corpi vertebrali associato a dolore (vedi fratture vertebrali).                                                                                                                                                                     5- dorsalgie riferite già enunciate precedentemente, a differenza dei settori cervicale e lombosacrale, il dolore riferito al dorso da altri organi, è più frequente nella regione dorsale che non in sede cervicale o lombare e sono causati da patologie degli organi mediastinici, torace, pleura, organi addominali sotto diaframmatici.                                                                                                                        Tumori maligni dell’esofago a sviluppo estrinseco posteriore (al di fuori del canale esofageo), quelli a sviluppo intrinseco danno rigurgito, dolore alla deglutizione e dolore retrosternale. Tumori del fondo gastrico (stomaco) , utile per la diagnosi la gastroscopia.     Pancreatite e tumori pancreatici danno dolore dorsale basso o nella regione  della spalla sin., utile per la diagnosi l’ecografia addominale, TAC e RMN.                                                                                                                                                                                                      Pleuriti e tumori del polmone situati nel parenchima periferico posteriore causano dolori toracici posteriori (dorsali) o anteriori in relazione alla localizzazione : Rx torace e TAC sono indispensabili per la diagnosi.                                                                                                Dolore intercostale da Herpes Zooster frequente è la localizzazione a livello toracico, il problema diagnostico sussiste  solo nei giorni precedenti alla comparsa delle vescicole cutanee.                                                                                                                                                            Tumori benigni del rachide dorsale e neurinomi (tumori dei nervi) possono dare toraco-algie posteriori, necessaria per la diagnosi è la RMN.                                                                                                                                                                                                                                  

Conclusioni                                                                                                                                                                                                                Nessun essere umano ha opportunità, responsabilità e obblighi superiori a quelli del medico. Nella cura di chi soffre si richiedono capacità tecniche, conoscenze scientifiche e comprensione umana. L’umiltà, il coraggio, l’esperienza assimilata, l’intuizione ed una matura saggezza sono  fattori indispensabili per l’arte medica. Il percepire, il comprendere e curare i problemi del paziente non dipende solo dalla cultura medica, ma dalla maturità emotiva del medico e dal suo interesse e preoccupazione per il paziente.            Il medico non deve essere clinicamente settoriale (le specialità mediche pur valide e indispensabili che siano, spesso limitano o rallentano la diagnosi clinica). Così estrapolare dall’anamnesi il succo, l’essenza dei sintomi quasi sempre elaborati in modo confuso, scegliere tra contradditori segni clinici-fisici quelli che sono significativi  per riconoscere e procedere in determinate indagini, richiede un giudizio basato sull’esperienza acquisita sul campo ed un’abilità di arte medica. 

Cassi dr. Mario

Bibliografia

Medicina Manuale di Robert Maigne

Principi di Medicina interna e terapia  Harrison

Patologia dolorosa muscolo-scheletrica Andreotti Taddei