Il dolore cervicale è localizzato al collo o nelle aree posteriore del trapezio e in sede interscapolare. Un’accurata anamnesi, uno scrupoloso esame clinico del rachide cervicale, della spalla e dell’arto superiore sono i presupposti per una diagnosi esatta della sintomatologia dolorosa della regione anteriore, laterale e posteriore  del collo. I dolori della regione anteriore del collo sono causati frequentemente da tonsilliti, linfoadeniti; i dolori evocati nella deglutizione possono derivare da flogosi laringea o da patologie che interessano la parte superiore dell’esofago. I dolori di origine muscolo-tensiva originano dai muscoli scaleni e si irradiano alla spalla  e all’arto superiore, mentre i dolori provenienti dal muscolo sterno-cleiodo-mastoideo tendono ad irradiarsi in alto in sede fronte-occipitale. I dolori della zona posteriore e laterale del collo sono frequenti  e di più complessa diagnosi differenziale; si possono suddividere in: dolore cervicale acuto da torcicollo o da post trauma distorsivo (colpo di frusta), cervicoalgia muscolo-tensiva sub-occipitale con cefalea-occipito sovra-orbitaria dx o sin da irritazione dei nervi  grandi occipitali; cervicalgia posturale benigna da dolore miofasciale dei muscoli splenio del capo, m.trapezio, m.elevatore della scapola dovuta ad una attività professionale dove la testa viene mantenuta piegata leggermente in avanti per lo svolgimento delle proprie attività lavorative. Il dolore scompare con il riposo se la testa viene mantenuta in posizione corretta.                                                                                                                               Un torcicollo che dura più di una settimana è sempre sospetto. Nella diagnosi di torcicollo vanno sempre escluse malattie gravi come: tumori della fossa cranica posteriore che determinano torcicollo, rigidità dolorosa del collo, cefalea, nausea, vomito e papilla da stasi; aneurismi dissecanti dell’arteria vertebrale o di una carotide possono provocare un torcicollo acuto. Si riconoscono diversi tipi di torcicollo : torcicollo congenito presente sin dalla nascita, non doloroso;  torcicollo dermatogenico per detrazione cutanea cicatriziale in ustionati; torcicollo oculare non doloroso; torcicollo riflesso da linfadenite, foruncoli; torcicollo reumatoide da interessamento sinovitico delle articolazioni atlo-occipitali e atlo-epistrofeo; torcicollo della spondilite anchilosante; torcicollo da spasmi intermittenti(forma neurologica) dei m.trapezio, splenio e sternocleidomastoideo che scompare con il riposo e si accentua con l’ansia e tensione emotiva. Il dolore cervice brachiale prende la spalla, il braccio, l’avambraccio con il polso e le dita è dovuto alla compressione delle radici nervose di C5, C6, C7, D1 prevalentemente da ernia discade, da artrosi o da tumori.  L’artrosi cervicale è una malattia cronica che si manifesta dopo i 60 anni, può essere dolorosa con andamento ciclico.  Le alterazioni radiografiche sono frequenti soprattutto nei pazienti che hanno superato i 70 anni ma raramente tali manifestazioni artrosiche sono la causa del dolore. Con l’invecchiamento i dischi vertebrali (ammortizzatori tra le vertebre) si riducono in altezza, le articolazioni interapofisarie hanno un sovraccarico, i forami di coniugazione dove passano i nervi si restringono, maggiormente se vi sono osteofiti (artrosi), se vi è un’ernia cervicale molle (fuoriuscita del disco intervertebrale nel forame) si può avere una compressione del nervo nel forame di coniugazione. Le alterazioni artrosiche sono prevalenti alle vertebre C5,C6,C7. Anche il forame traverso dove passa l’arteria vertebrale nei movimenti del capo  soprattutto  in roto-estesione si restringe, se è presente un osteofita che comprime l’arteria può causare una insufficienza vascolare (vertigini, nausea, lipotimia, cefalea, disturbi agli occhi).   Il diametro antero-posteriore del canale vertebrale(dove passa il midollo) può ridursi al di sotto degli 11-13 mm. senza recare alcun disturbo al paziente. Il dolore cervicale nell’artrosi è dovuto all’interessamento delle faccette articolari posteriori, della muscolatura che viene stirata nelle cattive posizioni del capo (iper-flessione o iper-estensione), dall’ernia cervicale molle o dura dovuto all’osteofita che comprime la radice nervosa nel canale di coniugazione; se l’osteofita comprime il midollo nel canale vertebrale può causare una mielopatia cervicale con disturbi motori e sensitivi agli arti superiori o inferiori.  Riassumendo la cervico-artrosi possono provocare sintomi che si manifestano come cervico-brachialgia (radicolopatia), cervicoalgie, mielopatia cervicale (con deficit motori e sensitivi), cefalea nucale e insufficienza arteriosa dell’arteria vertebrale. Solo la cervicoalgia, la cefalea e le cervicobrachialgie sono frequenti. Bisogna ricordare che  nei bambini un dolore acuto del collo non deriva mai dall’artrosi, in genere è causato da una linfadenite o da un torcicollo acuto, il dolore negli adulti è provocato da posture scorrette mantenute per diverso tempo. Il colpo di frusta è una causa frequente di dolore cervicale dorsale; il dolore artrosico cervicale si aggrava assumendo posizioni errate del capo a letto, da seduto nel leggere o scrivere o in piedi dove il collo può essere troppo flesso o troppo esteso.                                                                                                                   Accertamenti l’artrosi non provoca alterazioni ematochimiche, Ves,PCR,emocromo sono nella norma. Solitamente il primo esame richiesto è la radiografia ma un referto con “importante produzione osteofitosica, calcificazioni legamentose o stenosi del canale foraminale” non è sufficiente a stabilire la diagnosi. E’ la clinica  con l’anamnesi del paziente e un approfondito esame obiettivo  stabilirà l’esatta causa del dolore. L’esame obiettivo  deve precisare la topografia del dolore e del formicolio, eventuali aree di ipoestesia, riduzione della forza del braccio e della mano sono segni di deficit sentivo-motorio neurale; la pressione sul capo, la flessione forzata del collo, i colpi di tosse associati alla manovra di Valsalva possono evocare o aumentare  il dolore radicolare.  Il dolore aumenta stirando il braccio interessato e lateralizzando il collo contro-lateralmente. E’ necessario anche un accurato esame neurologico per valutare se sono presenti segni riferibili a compromissione delle vie piramidali (ipereflessia  degli arti, paraparesi spastica, segno di Babinski positivo) o segni extrapiramidali (rigidità plastica, tremori a riposo, disturbi dell’equilibrio. Ricercare sempre prima di fare diagnosi i segni eventuali di una cervicoalgia maligna. Se sussistono i disturbi o in presenza di disturbi particolari si ricorre alla RMN e/oTAC cervicale encefalo. E’ necessario ricordare  che il dolore cervicale può derivare da visceropatie come il dolore anginoso, prevalente ma non esclusivo alla spalla; il  dolore cervico-brachialgico  da carcinoma polmonare; il dolore da colica biliare; i dolori da pancreatite; i dolori della flessura colica splenica  possono riferirsi alla spalla sin. Una Tac o Rmn  in sede cervico toracica o una ecografia addominale possono indirizzare alla diagnosi corretta.                                                                                                                                                                                                Terapia farmacologica non ci sono veri farmaci antiartrosici, i FANS, gli analgesici, i miorilassanti, i sedativi sono usati per ridurre la sintomatologia dolorosa per brevi cicli e con precauzione per gli effetti collaterali (epigastralgie, ipertensione ecc..). I corticosteroidi possono essere usati nel caso di radicoliti ribelli anche a dosi generose per  breve tempo e mai per uso continuativo.  La terapia fisica, la mobilizzazione, la trazione manuale devono essere prescritti con attenzione per non riacutizzare la sintomatologia dolorosa. Il collare cervicale semirigido e regolabile  può nella fase acuta dare beneficio al paziente se viene posizionato correttamente. Se vi sono dei “punti grilletto miofasciali o Trigger Point dolorosi nel m.sovraspinato, nel m.elevatore della scapola, nel m.trapezio superiore o intermedio e nel m.gran dorsale si utilizza con successo la neuralterapia o micro infiltrazioni nei noduli dolenti con anestetico locale.

Cassi dr. Mario

Bibliografia

– Patologia dolorosa muscolo-scheletrica (Andreotti, Taddei)